L’Italia, secondo i dati pubblicati dalla (FCN), risulta essere al 35° posto su 100 per minaccia di riciclaggio, e al 73° posto su 100 per risposta a tale minaccia, con un rischio complessivo valutato a 54/100.
1 su 25 persone o 4% degli intervistati in Italia ha dichiarato di aver assistito a un caso di corruzione negli ultimi 12 mesi.
Secondo il TI Corruption Perceptions Index 2020, l’Italia si é classificata 53/179, con un punteggio di 52/179. La corruzione rimane un problema importante per l’Italia in generale, in particolare per le regioni Lombardia, Campania e Sicilia dove la percezione della corruzione é ad un livello elevato. Il citato rapporto mette in rilievo che i partiti e pubblici funzionari risultano essere le istituzioni più corrotte.
Secondo le stime elaborate dalla FCN, l’Italia rimane il paese UE in cui il contante è maggiormente utilizzato.
Le aziende che fanno largo uso di contante sono l’obiettivo principale per l’infiltrazione della criminalità organizzata a fini di riciclaggio. I settori a più alta intensità di contante, secondo il citato rapporto, risultano essere quelli relativi alla RISTORAZIONE, BAR, HOTEL….
Secondo la relazione US INCSR del 2020 “altre importanti fonti di denaro riciclato sono i proventi di: evasione fiscale, estorsione, corruzione, gioco d’azzardo illegale, smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, usura, evasione fiscale e imposta sul valore aggiunto (IVA), contrabbando e vendita di merci contraffatte, estorsione, corruzione, gioco d’azzardo illegale, smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, e strozzinaggio”. Nel pannello viene riportato il rating complessivo della minaccia di riciclaggio per l’Italia, valutato secondo il National Risk Assessment come “Molto Significativo”. In particolare, mette in rilievo i settori/professionisti maggiormente sensibili: agenzie immobiliari, prestatori di servizi fiduciari, istituti di pagamento elettronico e monetario esteri, operatori in oro, contabili giurati. Inoltre, secondo la fonte NRA del 2018, il più alto rischio, valutato su base geografica in base alle anomalie di contanti individuate dalle banche, sono le province: Aosta, Milano, Lodi, Bolzano, Udine, Trieste, Gorizia, Venezia, Verona, Parma, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena, Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Siena, Arezzo, Pesaro Urbino, Perugia, Terni, Rieti, Roma, L’Aquila e Cagliari.
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