Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul sito istituzionale della Banca d’Italia l’approfondimento n. 26 – Integrazione delle DLT con le infrastrutture di mercato: analisi e proof-of-concept per un DvP sicuro tra piattaforme TIPS e DLT.
Il documento analizza i diversi modelli di interoperabilità tra le piattaforme DLT e le infrastrutture dei mercati finanziari, e descrive i risultati di due attività di sperimentazione, le quali valutano due diverse soluzioni per sincronizzare la “gamba” titoli (asset‑leg) e la “gamba” contante (cash‑leg) di una transazione di tipo DvP (Delivery versus Payment).
Rimandando alla lettura dell’articolo per i dettagli tecnici, appare rilevante evidenziare l’importanza di ricerche che mirino ad individuare meccanismi di collegamento tra le strutture tradizionali dei mercati finanziari e le piattaforme basate su Distributed Ledger Technology (DLT). Difatti, la crescita del mercato per asset digitali, sia nativi (ad es., non-fungible tokens, utility tokens) che relativi a risorse non digitali (ad es., security tokens, stablecoins, e-money tokens), è strettamente legata alla crescente diffusione, tra gli investitori, di tali piattaforme tecnologiche.
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del volume delle transazioni che coinvolgono asset digitali, ponendo il problema della regolamentazione e della gestione dell’operatività in cripto-attività come urgente o quantomeno necessario. Uno dei profili che si rende utile indagare al fine di rendere l’operatività in valute virtuali più sicura ed efficiente è certamente rappresentato dal ruolo assunto dalle banche centrali. Il documento sottolinea che gli Stati dovrebbero prepararsi a garantire di poter mantenere la moneta emessa dalle banche centrali al centro del sistema finanziario nazionale. Questa esigenza, che tuttavia non è ancora percepita dalle banche centrali come ineludibile, richiede l’individuazione di soluzioni per accrescere l’interoperatività fra due mondi che, ad oggi, sono indipendenti ed autonomi l’uno dall’altro: le piattaforme su cui avviene lo scambio di asset digitali e le strutture che regolano la circolazione di denaro contante.
Un modo per raggiungere questo obiettivo è permettere alle piattaforme su si svolge l’operatività in cripto-attività di confluire nelle infrastrutture dei mercati finanziari, dove la moneta emessa dalla banca centrale è gestita in modo sicuro. Questo implica necessariamente la costruzione di un “ponte” tra le piattaforme DLT e le infrastrutture dei mercati finanziari.
L’approfondimento n. 26 individua ed analizza tali modelli di interoperabilità e descrive i risultati di due attività di sperimentazione, che utilizzano la piattaforma TARGET Instant Payment Settlement (TIPS) per fornire i servizi di regolamento della “gamba” contante. La prima è chiamata “TIPS Hash‑Link”, mentre la seconda soluzione, più specifica, è indicata con l’espressione “TIPS‑Algorand Just In Time Locking”.
Tali sistemi mirano a realizzare protocolli di collegamento tra le tra le attività che hanno luogo su una DLT ed il contante, che risiede in un diverso sistema di pagamento, tipicamente gestito da una banca centrale.
Il documento riporta che, dallo studio teorico e sperimentale condotto, è consentito ritenere confermata la fattibilità di tali sistemi di interoperatività tra un DLT e le infrastrutture di mercato dell’Eurosistema. Infatti, per entrambe le soluzioni è emersa la capacità di far fronte ad un uso potenzialmente esteso, inoltre la flessibilità offerta da questi modelli ne consente l’applicazione a casi di business retail.
Tali architetture consentirebbero altresì di standardizzare le comunicazioni con DLT e, soprattutto, di evitare alle banche centrali di emettere moneta come “gettoni di cassa su DLT”, un punto, si legge nel documento, chiave di altri approcci, preservando così il controllo della banca centrale sulla componente di cassa del DvP (Delivery versus Payment).
Dunque, l’adozione di tali sistemi potrebbe offrire l’opportunità di creare servizi in grado di regolare le transazioni di attività tokenizzate nella moneta avente corso legale, senza influenzare l’infrastruttura di TARGET, politica monetaria nazionale, nonché la sorveglianza e la stabilità finanziaria, e senza richiedere alcuna modifica dal lato del DLT. Infatti, le modifiche alle DLT sono solitamente difficili da applicare, soprattutto considerando la loro natura.
L’approccio descritto nell’approfondimento n. 26 di Banca d’Italia, si sottolinea, consentirebbe l’interoperabilità con le DLT, rispondendo alle attuali tendenze del mercato, in un periodo di tempo relativamente più breve rispetto agli approcci che richiedono la definizione di moneta nativa digitale della banca centrale (ad esempio, un approccio di tokenizzazione in contanti), che potrebbero adattarsi meglio a una soluzione a medio o lungo termine dal punto di vista della Infrastrutture di mercato dell’Eurosistema.
In definitiva, tali implementazioni appaiono in grado di contribuire concretamente a regolamentare in modo più sicuro ed efficiente il coordinamento tra due sistemi che, ad oggi, appaiono viaggiare e svilupparsi seguendo linee parallele tra loro, le piattaforme DLT e le tradizionali infrastrutture dei mercati finanziari.
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